Presentazioni individuali

Testi di presentazione delle ragioni per cui stiamo costruendo questo sito e questa organizzazione. Accanto al testo “Motivazioni, fini e metodi” che è stato condiviso ed approvato dal gruppo, abbiamo però pensato che ciascuno di noi poi ha anche specifiche motivazioni, magari diverse e personali, che vengono quindi presentate di seguito. Tutti i membri (vecchi e nuovi) che desiderano presentare qui un loro testo in merito, possono inviarlo alla Segreteria.

  • Presentazione di Gian Zanolli

    Provarci sempre.

  • Presentazione di Luciano Grandis

    Quando, anni or sono, m’imbattei in questa locandina rivoluzionaria della Francia del 1793: “Qui ci si onora del titolo di Cittadino”, fui subito colpito dal verbo “onorare”.

    Esso indicava un nuovo titolo nobiliare, prima inesistente: quello del Cittadino. Titolo contrapposto al Re, al Clero, ai Duchi ed ai Conti, a quelli che, allora come oggi, esercitavano il potere e lo amministravano per gli “inferiori”, il gregge, il popolo che non sa.

    E allora mi accorsi che, dopo oltre due secoli, non è cambiato nulla: continuiamo a contare niente, a non poter decidere, a non poter scegliere, a non esercitare il nostro onore di “citoyen” con l’aggravante dell’illusione di poterlo fare. Eppure, quel titolo aveva, e dovrebbe ancor oggi avere, una portata enorme: consentire ai nuovi Sovrani di prendere direttamente decisioni su tutto quello che li riguarda poiché, avendolo tutti, indistintamente, garantiva l’uguaglianza e la libertà.

    “Scelgo Io!” aspira proprio a questo: inserire direttamente il Cittadino nella responsabilità amministrativa; senza intermediari. Ma non solo a parole, cosa che non sarebbe per nulla nuova, ma nei fatti: a cominciare dalla struttura ed organizzazione interna dell’associazione.

    “Scelgo Io!”, per come la vedo io, vuol dimostrare che la democrazia diretta non solo è auspicabile ma è fattibile. Da subito. Vuol dimostrare infine, una volta per tutte e dopo le amarissime delusioni di quest’ultimo decennio, che se non si è democratici diretti nel cuore ed all’interno della comunità, è impossibile proporlo all’esterno.

    Nessun capo anzi, meglio, tutti capi, tutti “citoyen” che si onorano di esercitare, con orgoglio, la loro sovranità. Per questo mi piace.

  • Presentazione di Pino Strano

    Mi definisco un democratico diretto. Dal 13 luglio 1993.
    Sì, era un pomeriggio caldo e avevo appena realizzato la mia prima connessione a una rete telematica amatoriale, con un modem a 1200 baud. Internet stava ancora in poche università e enti statali.
    Parallelamente si diffondevano le reti amatoriali che viaggiavano su commutata (!). Fidonet, Freaknet… Lì si potevano trovare delle “aree” di discussione e chat, dove tutti potevano scrivere e leggere le cose di tutti.

    Di colpo sentii che l’utopia di un sistema dove ogni singolo cittadino poteva conoscere gli affari di governo e dire la propria e proporre e decidere direttamente, era possibile, superando l’obbligo delle delega di rappresentanza.

    Fu come una scossa e da quel giorno non ho più abbandonato l’idea, e oggi posso dire che tutti gli ostacoli tecnici sarebbero superabili. Rimagono gli ostacoli cognitivi, emotivi e quelli costruiti ed incrementati ad arte da coloro che detenedo il potere non vogliono affatto la democrazia.

    Da quel giorno, molte riflessioni sono seguite. E diversi tentativi di realizzare una vera organizzazione democratica sotto il controllo dei membri. Chi vuole conoscere l’evoluzione del mio pensiero e della mia storia può consultare il mio blog www.pinostrano.it/blog.
    Molte le ragioni per cui noi (i democratici diretti sono nel frattempo divenuti un numero anche consistente) abbiamo fallito. Ma considero questi delle tappe sul percorso, che è l’unico che abbia una probabilità di cambiare lo stato di schiavi sostanziali nel quale noi comuni cittadini viviamo.

    “Scelgo Io!” nasce con il carico di esperienze realizzate da diverse persone impegnate da molto tempo su questo fronte. Il risultato non lo possiamo prevedere. Ma non abbiamo altre strade che riprovare.