Prototipo di Statuto Comunale (2- 2024)

STATUTO DEL COMUNE DI

 ………………………………………………………………………………………………………………

COMUNE ITALIANO 

” Qui la sovranità appartiene ad ogni donna e uomo di questa comunità.”

sommario.

TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI E NORME DI PRINCIPIO

Capo I – IL COMUNE, L’AUTONOMIA, LO STATUTO, I REGOLAMENTI 

Art. 1 – Finalità e Principi
Art. 2 – Criteri e metodi dell’azione comunale
Art. 3 – Sede, Stemma e Gonfalone 

TITOLO II – ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE E DI DEMOCRAZIA DIRETTA

Capo II – ORGANISMI E ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE 

Capo II – ORGANISMI E ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE 

Art. 4 – “ CASA DELLE ASSEMBLEE “ per la Partecipazione permanente dei Cittadini e la Partecipazione civica e dei beni comuni  ( Assemblea Auto-costituita)
Art. 4/bis – Ufficio per la Democrazia
Art. 5 – Ambito di applicazione
Art. 6 – Patto di condivisione
Art. 7 – Forme Associative e di volontariato
Art. 8 – Riconoscimento del diritto di cittadinanza digitale
Art. 9 – Gli Istituti di democrazia diretta
Art.10 – Istanze e petizioni
Art.11 – Assemblea Cittadina Informativa / Consultiva
Art.12 – Assemblea Cittadina Deliberante
Art.13 – Scelta Partecipata
Art.14 – Consiglio Comunale Aperto
Art.15 – Iniziativa Popolare a voto consiliare
Art.16 – Azione Popolare
Art.17 – Iniziativa popolare a voto popolare vincolante senza quorum
Art.18 – Referendum Propositivo Deliberativo Vincolante senza quorum
Art.19 – Referendum Confermativo a richiesta dei Cittadini
Art.20 – Referendum Confermativo Obbligatorio.
Art.21-  Referendum Abrogativo
Art.22 – Referendum Revocatorio del Sindaco e intera Amministrazione
Art.23 – Consultazione Popolare su iniziativa del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale
Art.24 – Oggetto del Referendum
Art.25 – Ammissibilità del Referendum
Art.26 – Effetti del Referendum 
Art.27 – Diritto di Accesso 
Art.28 – Diritto di Informazione 
Art.29 – Partecipazione alla Formazione di Atti e Provvedimenti 
Art. 30 – Organismi di Cittadini a sorteggio
Art. 31 – Pubblico Registro delle Candidature Dirette e Pubblica Lista delle Candidature Dirette
Art. 32 – Il Difensore Civico 

TITOLO III ORGANI DI GOVERNO 

Capo III : Attribuzioni del Consiglio, Diritti e doveri dei Consiglieri comunali, Funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari, Presidente del Consiglio, La Giunta, Sindaco, Segretario Generale, Dirigenti e Responsabili dei Servizi, 

Art.33 – Attribuzioni del Consiglio
Art.34 – Diritti e doveri dei Consiglieri Comunali
Art.35 – Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e Commissioni Consiliari
Art.36 – Presidente del Consiglio Comunale
Art.37 – Nomina della Giunta – Presentazione Linee Programmatiche
Art.38 – Competenze della Giunta
Art.39 – Funzionamento
Art.40 – Dimissioni , Decadenza
Art.41 – Sindaco
Art.42 – Esimente alle cause di ineleggibilità o incompatibilità
Art.43 – Principi, Assetto e criteri generali dell’Organizzazione Comunale
Art.44 – Segretario Generale
Art.45 – Organizzazione degli Uffici e dei Servizi
Art.46 – Funzioni Dirigenziali e dei Responsabili dei Servizi
Art.47 – Conferimento e Revoca Incarichi dirigenziali e dei Responsabili servizi 

TITOLO IV : SERVIZI PUBBLICI LOCALI E FORME ASSOCIATIVE E DI COOPERAZIONE 

Capo IV : Principi, Amministrazioni di Aziende ed Istituzioni, Aziende speciali, Società di capitale, Forme Associative 

Art.48 – Principi
Art.49 – Disposizioni per gli amministratori di Aziende ed Istituzioni
Art.50 – Istituzioni
Art.51 – Aziende Speciali
Art.52 – Società di capitali
Art.53 – Promozione di Forme Associative
Art.54 – Rappresentanze del Comune nell’Assemblea delle Società di Capitali e strutture associative.

TITOLO V : NORME FINALI 

Capo V : Programmazione, Controlli, Collegio dei Revisori, Modifiche Statutarie. 

Art.55 – Processo di Programmazione Art.56 – Controlli Interni
Art.57 – Collegio dei Revisori
Art.58 – Modifiche Statutarie 

TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI E NORME DI PRINCIPIO 

Art. 1 – FINALITÀ E PRINCIPI : 

Il Comune di ………………………………. COMUNE ITALIANO è ente locale autonomo, rappresenta la propria Comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo, adotta il proprio Statuto secondo i principi fissati dalla vigente Costituzione. Il Comune è titolare secondo il principio di sussidiarietà, di funzioni proprie e di quelle conferitegli con leggi dello Stato e della Regione di appartenenza. Il Comune ispira la propria attività attenendosi ai seguenti principi generali: 

• difesa e consolidamento dei valori di sovranità politica e territoriale, autodeterminazione, libertà, uguaglianza, dignità individuale e sociale, democrazia, collaborazione, armonia, pace e solidarietà; 

• tutela la vita in tutte le sue manifestazioni : persone, animali e piante; 

• tutela la salute, la salubrità e l’ambiente nella loro più ampia accezione come fondamentali diritti dell’individuo e interessi della collettività;
• riconosce valore ad ogni manifestazione del pensiero individuale e considera ogni forma di arte come ricchezza da valorizzare perché strumento di crescita dell’individuo e della collettività; 

• si riconosce in un sistema statuale unitario federale e solidale basato sui principi dell’autonomia degli Enti locali, della collaborazione e dell’integrazione tra i diversi livelli di governo e autogoverno secondo logiche di sussidiarietà orizzontale e verticale; 

• riconosce, accetta e promuove il pluralismo politico e sociale ed i principi democratici; 

• rivendica il proprio ruolo primario nella gestione autonoma delle risorse economiche locali, ivi compreso il gettito fiscale, nonché nell’organizzazione dei servizi pubblici e di pubblico interesse in attuazione del principio di sussidiarietà verticale. 

Il Comune di ………………………………. COMUNE ITALIANO tutela l’accesso all’acqua affermando il principio della proprietà pubblica di questo bene comune inteso come risorsa vitale primaria da utilizzare secondo criteri di solidarietà e principi di efficienza, efficacia ed economicità. Il rispetto di tali criteri e principi è finalizzato a garantire un ambiente sostenibile e un servizio idrico di qualità per i bisogni dei cittadini a tariffe eque in quanto servizio pubblico non orientato al profitto economico. 

Art. 2 – CRITERI E METODI DELL’AZIONE COMUNALE . 

Il Comune di …………………………… COMUNE ITALIANO nel realizzare le proprie finalità, pone a fondamento della propria azione i seguenti criteri e metodi: 

• promuovere uno sviluppo generale equilibrato ed armonico che garantisca il progresso umano, civile, democratico, politico, sociale, culturale ed economico di ogni membro della comunità, attraverso il metodo e gli strumenti della programmazione, in aderenza al principio di collaborazione tra i diversi livelli di governo; 

*assicurare l’attività di programmazione attraverso la partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni sociali, delle categorie professionali ed economiche rappresentative di interessi collettivi; 

• rendere effettivo il diritto alla partecipazione politica e amministrativa, garantendo un’informazione completa e accessibile sull’attività svolta direttamente dall’Ente o dalle strutture cui esso partecipa, anche attraverso la presentazione sia del Preventivo di Bilancio che della Chiusura di Bilancio, direttamente in Consiglio Comunale e in Assemblea dei Cittadini; 

• garantire la soddisfazione dei bisogni e dei diritti primari dei cittadini attraverso efficienti ed efficaci servizi pubblici ed adeguati servizi sociali, in collaborazione con le associazioni di volontariato e nell’ambito di un sistema integrato di sicurezza sociale; 

• attuare il superamento di ogni forma di discriminazione, promuovendo attivamente iniziative che assicurino condizioni effettive di pari opportunità; 

• attuare il principio dell’equità fiscale nell’ambito dei tributi di competenza comunale; 

• operare per il superamento degli squilibri politici, economici, sociali, culturali e territoriali esistenti nella comunità; 

• favorire l’ordinata, sostenibile ed accettabile integrazione di persone e di gruppi appartenenti ad altre culture e ad altre etnie presenti sul territorio comunale; 

• sostenere la famiglia, i bambini, i disabili, le donne, gli anziani, i non occupati e tutte le fasce sociali in difficoltà che necessitano di attenzione e sostegno, predisponendo adeguati piani e programmi; 

• promuovere lo sviluppo delle attività culturali, formative e di ricerca, sportive e del tempo libero, con particolare riguardo alle attività volte a favorire la libertà di coscienza e la responsabilità civica e democratica; 

• promuovere e assicurare l’equilibrato assetto del territorio, concorrendo, insieme con altre istituzioni nazionali ed internazionali, alla riduzione dell’inquinamento, garantendo nell’ambito di un uso sostenibile delle risorse, i diritti e le necessità delle generazioni future attraverso adeguata educazione anche al rispetto dei diritti degli animali prevedendo spazi adeguati e servizi idonei alla protezione e cura di questi ultimi; 

• garantire il recupero, la tutela e la conservazione della biodiversità e delle specie autoctone, delle risorse ambientali, storiche e culturali nonché delle tradizioni locali, favorendo procedure di governance partecipata realizzata con tutti gli strumenti disponibili della democrazia la più informata, responsabile, inclusiva, collaborativa, sussidiaria e diretta possibile; 

• promuovere le condizioni di sviluppo delle attività economiche e imprenditoriali del territorio; 

• promuovere politiche attive per l’occupazione dei lavoratori, la tutela dei loro diritti e la valorizzazione delle loro attitudini e capacità professionali, in particolare attraverso l’impulso e il sostegno alle realtà della cooperazione e della formazione ; 

• assicurare la funzione sociale dell’iniziativa economica pubblica e privata, anche promuovendo lo sviluppo delle forme di collaborazione tra pubblico e privato e dell’associazionismo; 

•sostenere e promuovere le produzioni agricole, agroalimentari ed enogastronomiche tipiche del territorio che utilizzino tecniche a basso impatto ambientale, la loro commercializzazione diretta al minor costo di distribuzione.
L’organizzazione degli uffici e dei servizi, l’utilizzazione delle risorse umane e patrimoniali del Comune sono orientate alla soddisfazione dei bisogni e delle domande dei cittadini e sono improntate a criteri di economicità di gestione, di responsabilità, di trasparenza e della più diffusa partecipazione ed informazione dell’azione amministrativa, in coerenza e nel pieno rispetto del principio della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilità degli amministratori e quelle proprie dei dirigenti. Il Comune disciplina i procedimenti amministrativi secondo principi di semplificazione, fornendo anche assistenza al cittadino negli adempimenti richiesti dalla Legge. Il Comune si impegna a consultare preventivamente le associazioni di rappresentanza delle categorie economiche e le imprese presenti sul territorio quando si debbano assumere decisioni che interessano o producano effetti diretti sulle attività imprenditoriali. Il Comune, nell’ambito della legislazione in materia di “Statuto dei diritti del contribuente”, adegua e disciplina, con propri regolamenti, principi dettati dalla legge, assicurando comunque l’effettiva operatività del diritto d’ interpello del contribuente. Il Comune promuove e partecipa a forme di collaborazione paritetica e raccordo con altri enti locali nazionali e internazionali. 

Art. 3 – SEDE, STEMMA E GONFALONE  

La sede del Comune di ……………………………………………. COMUNE ITALIANO è situata nel capoluogo. 

Il Comune ha un proprio stemma ed un proprio gonfalone approvato dagli Organi Comunali. 

TITOLO II – ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE E DI DEMOCRAZIA DIRETTA 

Art. 4 – “ CASA DELLE ASSEMBLEE “ PER LA PARTECIPAZIONE PERMANENTE DEI CITTADINI

Il Comune favorisce e sostiene l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’attività politico- amministrativa della comunità. La partecipazione dei cittadini, accompagnata e supportata dai diritti di informazione / formazione, di accesso agli atti e degli obblighi sulla trasparenza, si svolge anche attraverso gli strumenti di democrazia diretta e nell’ambito delle libere forme collaborative e d associative. A tal fine e in un’ottica di formazione delle giovani coscienze democratiche, per accrescere in esse la consapevolezza e il senso di comunità, di democrazia, dei diritti e dei doveri, il Comune realizza spazi adeguati alla loro socialità, alla creatività, al gioco, alle esposizioni e manifestazioni artistiche, alla educazione ed espressione telematica.
Il Comune attraverso “ l’Ufficio per la Democrazia”, predispone e gestisce in piena collaborazione con i Cittadini, la “ CASA DELLE ASSEMBLEE “ per la Partecipazione permanente dei Cittadini con una propria sede fisica idonea ad accogliere i Cittadini, le loro Assemblee, i loro incontri e dibattiti e predisposta ad un uso civico. 

Art. 4/bis – UFFICIO PER LA DEMOCRAZIA

Istituto svincolato dalla Amministrazione e facente capo al Ministero dell’Interno, opera per garantire a tutti gli aventi diritto il riconoscimento e la pratica informata alla Cittadinanza Digitale come da art. 8) e di potersi avvalere in modo efficace di tutte le possibilità, le occasioni e gli strumenti partecipativi fisici e digitali.
Predispone e gestisce in piena collaborazione con i Cittadini, la “ CASA DELLE ASSEMBLEE “.
Per la sua natura di strumento istituzionale, tale ambito è slegato dal Sindaco e dalla Giunta i quali sono, giustamente, sempre temporanea espressione di parti politiche.
In attesa di apposita legge attuativa che colleghi questo Istituto all’Ufficio di Presidenza del Consiglio il quale rappresenta il Consiglio comunale e, attraverso esso, tutti i cittadini, trova posizione all’interno dello Statuto, fornito di completa autonomia dalle parti politiche onde implementare in piena autonomia gli strumenti di Partecipazione e della moderna Democrazia diretta.
Poiché la Partecipazione è un atteggiamento prima culturale che politico, è necessario uno strumento che permanga al di là della temporanea forza politica di governo. Per questo un Assessorato specifico sarebbe utile, ma non auspicabile, poiché legato esclusivamente alla sensibilità dell’Amministrazione vigente.
Offrendo inoltre, compatibilmente con le risorse esistenti, la disponibilità a partecipare concretamente a progetti meritori che la comunità dei giovani vada ad elaborare. 

Art. 5 – AMBITO DI APPLICAZIONE 

Le disposizioni di cui al presente titolo si applicano a minori e adulti intesi come cittadini nella sovrana completezza dei loro diritti individuali, sociali e politici. 

Art. 6 – PATTO DI CONDIVISIONE 

Il patto di condivisione è lo strumento con cui il Comune ed i cittadini singoli o associati concordano quanto necessario ai fini della realizzazione degli interventi di cura e di rigenerazione dei beni comuni. Il contenuto del patto di condivisione varia in relazione alla natura dei diversi beni comuni, alla complessità del progetto e alla specificità della comunità di riferimento, qualora presente. Le modalità di attuazione del patto sono definite in apposito regolamento. 

Art. 7 – FORME ASSOCIATIVE E VOLONTARIATO 

Il Comune favorisce l’attività e lo sviluppo delle libere forme associative della propria popolazione. Il Comune si impegna a realizzare adeguati spazi di socialità aperti ai residenti di tutte le età. L’Amministrazione comunale provvede all’istituzione ed aggiornamento di un albo comunale delle libere forme associative presenti sul territorio. Sono considerate di particolare interesse collettivo le libere forme associative che operano nei settori sociale e sanitario, dell’ambiente, della cultura, dello sport, del tempo libero ed in ogni caso quelle che si ispirano agli ideali della solidarietà, del volontariato e della cooperazione. Il Comune può stipulare con tali forme associative apposite convenzioni e protocolli d’intesa per la gestione dei servizi pubblici o di pubblico interesse o per la realizzazione di specifiche iniziative. 
I criteri per l’iscrizione all’albo comunale e l’accesso alle strutture ed ai servizi del Comune sono definiti dal regolamento. In ogni caso le forme associative, per aver diritto all’iscrizione, devono essere dotate di un ordinamento interno che stabilisca relazioni democratiche ed egualitarie tra gli aderenti, nonché svolgere attività senza scopo di lucro, così anche per enti periferici di associazioni nazionali. 

Art. 8 – RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DI CITTADINANZA DIGITALE. 

Il Comune di …………………………….. COMUNE ITALIANO fortemente orientato a sviluppare ogni possibilità di relazioni partecipative democratiche già oggi rese possibili dai nuovi strumenti tecnologici e telematici, ma ancor più in futuro per le prossime generazioni, intende attivarsi al meglio per garantire ad ogni Cittadino residente il diritto alla Cittadinanza Digitale e quindi fornendo a ciascuno come dotazione gratuita : 

– Documento di identità elettronico;
– Firma digitale certificata riconosciuta come valida sia nei rapporti con l’Amministrazione che per presentare e sottoscrivere proposte di iniziativa popolare, referendum e petizioni, con conseguente possibilità di voto on line nel caso di consultazioni referendarie;
– PEC ( Posta Elettronica Certificata );
– Codice personale identificativo;
– Token di autocertificazione o equipollente, per accesso a media pubblici dedicati;
– Wi-Fi comunale pubblico e gratuito;
– Piattaforme Telematiche Pubbliche ( App ) di frazione-quartiere-comune a gestione e controllo paritetico condiviso Comune / Cittadini, con accesso anche da postazioni pubbliche fisse, predisposte per essere connesse telematicamente tra loro e con quelle di altri Comuni in un patto di reciprocità federativa, in cui sono configurati :
– Bacheca telematica pubblica dell’Amministrazione recante bollettino informativo di tutte le attività del Comune;
– Bacheca telematica pubblica delle proposte dei Cittadini per Assemblea Deliberante e per iniziative varie (referendum, petizioni, istanze ); – forum telematico comunale ( anche quartiere-frazione ) aperto agli aventi diritto; – forum telematico comunale dei giovani ( anche quartiere-frazione ) – forum delle attività produttive. 

Art. 9 – GLI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA . 

Il Comune considera gli istituti di democrazia diretta come fondamentali strumenti di partecipazione popolare all’attività dell’Amministrazione. Il Comune di …………………………. COMUNE ITALIANO promuove il dialogo come metodo delle relazioni affinché anche nell’ambito degli istituti di democrazia diretta si realizzi, attraverso l’accoglienza delle diverse opinioni e proposte, la reciproca comprensione, la sinergia armonica e costruttiva dei vari pensieri per il miglior perseguimento del bene comune.
Il Comune di ………………………………….. COMUNE ITALIANO favorisce la conoscenza, la diffusione e l’utilizzo degli istituti di democrazia diretta, con gli strumenti e le modalità stabilite nel regolamento sugli istituti di partecipazione. A tal fine realizza ” Ufficio Permanente per la Partecipazione dei Cittadini ” per garantire a tutti gli aventi diritto sia il riconoscimento alla Cittadinanza Digitale come da art. 8) , sia di potersi avvalere in modo efficace dei seguenti istituti:

  1. “ Casa delle Assemblee “ sede fisica di incontro permanente dei Cittadini e delle loro Assemblee Auto – Istituite (art. 4)
  2. istanze e petizioni (art. 10)
  3. assemblea cittadina informativa ad iniziativa della Amministrazione (art. 11) 
  4. assemblea cittadina periodica deliberante dei cittadini di quartiere/frazione/comune (art. 12)
  5. scelta partecipata (art. 13) 
  6. consiglio comunale aperto (art. 14) 
  7.  iniziativa popolare a voto consiliare (art.15) 
  8. l’azione popolare (art. 16)
  9. iniziativa popolare a voto popolare vincolante senza quorum (art. 17),
  10. referendum propositivo deliberativo vincolante senza quorum (art. 18),
  11. referendum confermativo facoltativo(art.18), 
  12. referendum abrogativo. (art. 21),
  13. referendum revocatorio del Sindaco e dell’intera Amministrazione (art. 22).
  14. referendum confermativo obbligatorio a cadenza periodica certa( art. 18/bis ),
  15. organismi formati a sorteggio tra i Cittadini, con capacità deliberativa diretta rispetto tematiche sensibili a sfondo etico, culturale, valoriale (art. 30),
  16. pubblico Registro delle Candidature Dirette e Pubblica Lista delle Candidature Dirette (art.31)

Art. 10 – ISTANZE E PETIZIONI 

I cittadini, singoli o associati, possono rivolgere per iscritto istanze e petizioni su materie di competenza comunale con riferimento a problemi di interesse personale o collettivo. Le istanze riguardano singoli cittadini e problemi di interesse personale. Vengono rivolte al Sindaco che, sentiti gli uffici competenti, dà una risposta entro trenta giorni. Le petizioni riguardano cittadini singoli o associati e problemi di interesse collettivo. Vengono rivolte al Sindaco che, sentito il primo firmatario dà una risposta entro trenta giorni. I cittadini hanno il diritto di presentare petizioni anche per via informatica. Su libera scelta di chi inizia la petizione, questa può essere pubblicata sull’apposito spazio Bacheca del Sito Internet del Comune, affinché altri cittadini possano sostenerla, firmandola on line. Decorsi 30 giorni, la petizione elettronica viene chiusa ed inoltrata al sindaco ai fini della risposta. Questi ha l’obbligo di comunicare la sua risposta entro 30 giorni, nonché di pubblicarla sul sito. Il regolamento definisce le modalità dei rispettivi procedimenti amministrativi. 

Art. 11 – ASSEMBLEA CITTADINA INFORMATIVA / CONSULTIVA 

Ad iniziativa dell’Amministrazione: almeno una volta all’anno e comunque prima della approvazione del piano economico- urbanistico e/o su argomenti di interesse collettivo di importante impatto sulla vita dei cittadini viene convocata, un’Assemblea Cittadina fisica ( e possibilmente anche telematica) aperta al pubblico, pubblicizzata in maniera adeguata dall’Amministrazione. Nel corso dell’Assemblea la Giunta comunale riferisce ed informa sull’attività amministrativa previsionale e di bilancio e i cittadini esprimono idee, opinioni, consigli, osservazioni, valutazioni. 

Art. 12 – ASSEMBLEA CITTADINA DELIBERANTE . 

Esercizio del Diritto Politico Primario.

Dopo un mese dall’insediamento della nuova Amministrazione, si tiene la prima Assemblea Cittadina Deliberante in cui, relativamente alle esigenze espresse dai cittadini senza alcun limite tematico, ma di ambito strettamente comunale, gli stessi cittadini stabiliscono la sua cadenza periodica ( mensile/ bimestrale / trimestrale ), fissano la cifra massima di singola spesa al di sopra di cui l’Amministrazione deve indire Referendum popolare confermativo obbligatorio, stabiliscono le prevalenze decisionali, ratificano o modificano il patto di condivisione e il suo regolamento, hanno facoltà di proporre e nominare il Difensore Civico, sorteggiano i 6 membri del Comitato di Garanzia.
L’ Assemblea Cittadina Deliberante volendo è strutturata sul modello dei tavoli di discussione (e-town meeting ), dove sono valutate tutte le proposte dei cittadini pervenute e già presenti nella apposita Bacheca telematica predisposta dal Comune.
Per votazione segreta tra i presenti sono individuate le tre (3) con maggior consenso per perfezionarle, deliberare e rendere operative.
La seduta assembleare deve avere le seguenti caratteristiche:
– data, ora e luoghi scelti in modo da agevolare la massima partecipazione dei cittadini e tempistiche predefinite che permettano lo svolgimento del programma in ogni sua fase;
– tutti i residenti del Comune / Quartiere hanno facoltà di partecipare fisicamente;
– compatibilmente con le risorse disponibili l’Amministrazione ha facoltà di realizzare la diretta streaming fruibile da chi non è presente fisicamente;
– presenza del Sindaco e degli assessori;
– viene considerato l’elenco delle proposte da discutere tra quelle già pre-pubblicate dai cittadini ( non più di una [1 ] ogni cittadino ) nella apposita “Bacheca delle Proposte per l’Assemblea Deliberante ” predisposta nel sito on line del Comune; 
– si discute la prima proposta giunta in ordine temporale e poi via via le altre con pari breve tempo massimo uguale per tutti gli interventi; 
– ogni proposta, dopo breve discussione, viene votata dai presenti con votazione segreta;
– ogni presente può votare tutte le proposte che ritiene opportuno sostenere;
– le tre proposte più votate sono poi relazionate all’ Assemblea ed approfondite nei loro dettagli dai rispettivi proponenti ed eventualmente perfezionate col dibattito; 
– le proposte presentate devono essere sostenibili economicamente e compatibili con la disponibilità del bilancio comunale; 
– le tre proposte finaliste nella loro formulazione definitiva sono poi giudicate da una votazione a voto segreto (approvate / rifiutate ) dai partecipanti all’Assemblea e 
– nella settimana seguente votate anche dai cittadini che non hanno partecipato fisicamente all’Assemblea, da effettuarsi presso una postazione adeguata nel Comune, alla presenza sia dell’Assessore alla Democrazia o suo delegato e sia dei Proponenti le Proposte finaliste, utilizzando una scheda riportante le tre proposte trattate previo Sì/No ad ognuna, con voto segreto. 
È ammessa la votazione digitale.
Se la proposta ottiene un consenso dei votanti (assemblea + differita) equivalente al 50% + 1 dei voti validi complessivi espressi nelle ultime elezioni comunali, assume valore deliberativo vincolante per l’Amministrazione la quale si deve impegnare al massimo accettando pienamente la volontà ed il mandato dell’Assemblea, procedendo col realizzare al meglio le delibere finali in tempi operativi ragionevolmente congrui, senza in alcun modo contrastarle, sminuire o vanificare, ma anzi con uno spirito di effettiva piena collaborazione. 

Art. 13 – SCELTA PARTECIPATA 

Un comitato promotore di 20 cittadini, sostenuto dalle firme di almeno 50 cittadini, o l’Amministrazione Comunale, possono presentare un progetto di scelta partecipata, attraverso l’avvio di un percorso di confronto tra Amministrazione Comunale e cittadini su un tema di competenza del Comune che abbia interesse generale. Il progetto di scelta partecipata può riguardare anche il bilancio di previsione e le decisioni sugli stanziamenti sia nella parte delle entrate che delle spese. Nella preparazione del progetto i cittadini possono avvalersi, con i tempi e i modi previsti dal regolamento, dei dipendenti comunali esperti sulle materie in discussione. Successivamente alla presentazione del progetto, Amministrazione e Comitato promotore definiscono tempi e modalità del percorso finalizzato alla stesura del testo definitivo della scelta partecipata da sottoporre all’Amministrazione Comunale. Nel caso di indizione su istanza dei cittadini, il processo inizia e prosegue se almeno 20 cittadini partecipano ad ogni incontro previsto. In caso di mancata approvazione da parte del Consiglio Comunale il Comitato promotore può presentare un’iniziativa di referendum deliberativo popolare a voto popolare, previa la raccolta di firme pari al valore medio dei voti elettorali che hanno espresso un singolo Consigliere comunale (totale dei voti validi espressi per tutte le liste, diviso il numero degli eletti ). 

Art. 14 – CONSIGLIO COMUNALE APERTO 

1. Qualora vengano iscritti all’ordine del giorno argomenti di particolare rilevanza politico sociale, il Consiglio può essere convocato in seduta aperta, alla quale possono prendere parte i cittadini, con diritto di parola e volendo anche di voto. 2. Il Presidente del Consiglio convoca la seduta aperta ai cittadini: di sua iniziativa, sentita la Conferenza dei capigruppo; su richiesta di almeno 1/3 dei Consiglieri o del Sindaco; su richiesta di almeno 50 persone residenti; In tali particolari sedute il Presidente garantisce la piena libertà di espressione di tutti i presenti. 
I rappresentanti di coloro che hanno presentato istanza di partecipazione possono illustrare le proprie richieste. Al termine della discussione si può mettere al voto il parere dei cittadini presenti, secondo le modalità stabilite nel regolamento. 

Art. 15 – INIZIATIVA POPOLARE A VOTO CONSILIARE 

I cittadini possono esercitare l’iniziativa degli atti amministrativi mediante la proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare a voto consiliare. I promotori di un’iniziativa popolare a voto consiliare devono costituirsi in comitato composto da almeno 20 cittadini elettori. Il numero di firme da raccogliere a sostegno di un’iniziativa popolare a voto consiliare deve essere almeno pari a 50 cittadini del Comune. La proposta di iniziativa popolare a voto consiliare viene discussa nel primo Consiglio Comunale utile. La discussione deve avere un tempo massimo di 3 mesi dalla data di presentazione delle firme. L’eventuale accoglimento o rigetto della proposta popolare deve essere motivato e comunicato ai presentatori, nei modi e nei tempi previsti dal regolamento. Il regolamento può altresì prevedere adeguate forme di pubblicità per rendere note a tutti i cittadini le determinazioni del Consiglio Comunale. 

Art. 16 – L’AZIONE POPOLARE. 

L’Istituto della Azione Popolare riconosce al Cittadino il diritto concreto di portare in giudizio Soggetti terzi colpevoli di danni nei confronti dell’interesse generale, in sostituzione dell’Ente comunale. La Giunta Comunale informata della iniziativa, accertato che le condizioni di danno non siano di natura privatistica, ma pubblica e popolare, assume direttamente la tutela dell’Ente entro i termini di Legge, dandone comunicato a chi ha iniziato la procedura e anche al Consiglio Comunale. 

Art. 17 – INIZIATIVA POPOLARE A VOTO POPOLARE VINCOLANTE SENZA QUORUM.

I cittadini possono esercitare l’iniziativa e la delibera degli atti amministrativi mediante l’iniziativa popolare a voto popolare vincolante senza quorum. Il Comitato promotore, composto da 50 cittadini, presenta la proposta che, previo parere favorevole della competente Commissione Consiliare, potrà essere discussa e approvata dal Consiglio Comunale. Il Consiglio Comunale può approvare la Proposta oppure ha la possibilità di proporre emendamenti al Comitato, nel rispetto dello spirito originario della proposta di atto amministrativo, che possono essere accettati o rifiutati dal Comitato stesso. Se il Consiglio Comunale approva l’atto amministrativo con gli eventuali emendamenti accettati dal Comitato non si procede al voto popolare. Il Consiglio Comunale può inoltre elaborare una controproposta di atto amministrativo. In mancanza di accordo decide il Comitato dei Garanti. Se la proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare non è approvata dal Consiglio Comunale entro 3 mesi dalla presentazione alla Segreteria Generale, deve essere sottoposta, unitamente all’eventuale controproposta consiliare, a voto popolare previa dichiarazione di ammissibilità da parte del Comitato dei Garanti e raccolta delle firme nei tempi stabiliti dal Regolamento. Il numero di firme da raccogliere entro 180 giorni  a sostegno di un’iniziativa popolare a voto popolare vincolante senza quorum deve essere pari al valore medio dei voti elettorali che hanno espresso un singolo Consigliere comunale (totale dei voti validi espressi per tutte le liste, diviso il numero degli eletti ). Il calendario delle votazioni referendarie viene stabilito dal Consiglio comunale per l’intera consiliatura entro 90 giorni dalla proclamazione degli eletti nel Consiglio Comunale. Le date possibili per le votazioni sono 4 all’anno, di regola nella prima domenica di febbraio, maggio, settembre e novembre, salvo diversa disposizione votata a maggioranza assoluta dal Consiglio Comunale. La fissazione anticipata delle date ha lo scopo di favorire la partecipazione, non può coincidere con festività religiose o civili, ponti fra giorni festivi e festività, e deve escludere i tre mesi antecedenti la fine della consiliatura. I referendum non si possono svolgere nei tre mesi antecedenti e nei tre mesi successivi alla data prefissata per elezioni o referendum nazionali e regionali.
Non è stabilito un quorum di partecipazione per la validazione del referendum  (quorum zero).
Il Regolamento determina le norme per l’indizione e la procedibilità del referendum, i criteri di formulazione del quesito, le modalità per la raccolta e l’autenticazione delle firme e per lo svolgimento delle operazioni di voto, nonché per la proclamazione del risultato. 
L’entrata in vigore di nuove delibere a voto popolare abrogano le norme con esse incompatibili. 
Il Consiglio Comunale non può disattendere l’esito vincolante del referendum. 

Art. 18 – REFERENDUM DELIBERATIVO VINCOLANTE SENZA QUORUM

I cittadini possono esercitare la delibera degli atti amministrativi mediante il referendum propositivo deliberativo senza quorum su tutti i temi di competenza del Comune. Il Comitato promotore, composto da 10 cittadini  presenta la proposta corredata di 50 firme di sostenitori ( 20 nei Comuni sotto i 4.000 abitanti) che entro 3 mesi dalla presentazione alla Segreteria Generale deve essere sottoposta a dichiarazione di ammissibilità da parte del Comitato dei Garanti e raccolta delle firme nei tempi stabiliti dal Regolamento.  Il numero di firme da raccogliere entro 180 giorni  a sostegno di un’iniziativa popolare a voto popolare vincolante senza quorum deve essere pari al valore medio dei voti elettorali che hanno espresso un singolo Consigliere comunale (totale dei voti validi espressi per tutte le liste, diviso il numero degli eletti ). 
I referendum non si possono svolgere nei tre mesi antecedenti e nei tre mesi successivi alla data prefissata per elezioni o referendum nazionali e regionali.
Non è stabilito un quorum di partecipazione per la validazione del referendum  (quorum zero).
Il Regolamento determina le norme per l’indizione e la procedibilità del referendum, i criteri di formulazione del quesito, le modalità per la raccolta e l’autenticazione delle firme e per lo svolgimento delle operazioni di voto, nonché per la proclamazione del risultato. 
L’entrata in vigore di nuove delibere a voto popolare abrogano le norme con esse incompatibili. 
Il Consiglio Comunale non può disattendere l’esito vincolante del referendum. 

Art. 18/bis – REFERENDUM ABROGATIVO – PROPOSITIVO VINCOLANTE SENZA QUORUM

Il Referendum può essere proposto da un Comitato Promotore composto da almeno 20 Cittadini.
Gli elettori del Comune possono chiedere l’indizione di un referendum abrogativo- propositivo su atti approvati dal Consiglio o dalla Giunta comunale. Il competente organo del Comune è tenuto ad adottare l’atto entro 60 giorni dalla celebrazione della consultazione popolare.
Ammissibilità’: valutata, entro 30 giorni, dal Comitato dei Garanti come da Art. 25).

Art.19 – REFERENDUM CONFERMATIVO A RICHIESTA DEI CITTADINI

I Cittadini hanno il diritto al referendum confermativo ai fini del controllo dell’operato degli organi eletti. E’ sospesa l’entrata in vigore di una deliberazione di competenza del Comune quando lo richieda, entro 20 giorni dall’avvenuta pubblicazione, il Comitato Promotore formato da almeno 100 Cittadini. In seguito alla richiesta di sospensione è indetto il referendum confermativo se tale richiesta viene sostenuta dalle firme di un numero di cittadini, raccolte nei tempi stabiliti dal regolamento ( entro 180 giorni dalla prima richiesta) pari al valore medio dei voti elettorali che hanno espresso un singolo Consigliere comunale (totale dei voti validi espressi per tutte le liste, diviso il numero degli eletti ).          
Il Consiglio Comunale, con il voto favorevole della maggioranza dei suoi componenti può disporre per motivi di interesse pubblico l’attuazione della deliberazione sottoposta a referendum. La Delibera sottoposta a referendum confermativo entra comunque in vigore se la richiesta di referendum confermativo non raccoglie il numero minimo di firme. L’atto amministrativo entra in vigore quando la maggioranza dei voti validamente espressi nel referendum confermativo si esprime a favore dell’atto . Se il referendum confermativo dà esito sfavorevole all’atto amministrativo, esso non entra in vigore e non può più essere ripresentato prima di 4 anni.
Non è stabilito un quorum di partecipazione per la validazione del referendum  (quorum zero).

Art.20 – IL REFERENDUM CONFERMATIVO OBBLIGATORIO

indetto dal Consiglio Comunale senza raccolta di firme secondo un calendario periodico certo: sabato e domenica del primo fine settimana di febbraio, giugno e ottobre.

Per confermare tutte le delibere importanti e gli atti del Consiglio e della Giunta, voto favorevole senza quorum:

  • Programmi di pianificazione del territorio e del bilancio comunale;
  • proposte di modifiche allo Statuto Comunale avanzate dal Consiglio comunale; 
  • proposte di delibere relative ad emolumenti e gratifiche extra contratto degli Amministratori locali;
  • proposte di delibere relative ad accordi intercomunali di qualunque natura; 
  • proposte di delibere relative a concessioni di beni e servizi pubblici rilevanti e strategici,
  • proposte di delibere con carattere di urgenza con durata superiore a quattro mesi, che diversamente decadono e non possono essere riproposte nemmeno in forme diverse,            
  • proposte di delibere inerenti questioni di immigrazione, accoglienza e nuova cittadinanza,     
  • proposte relative ad iniziative, tecnologie, interventi e progetti che prevedano rischio per la salubrità dei Cittadini, delle altre forme di vita e per l’ambiente,   
  • proposte di nuove spese pubbliche al di sopra di una soglia stabilita annualmente nella prima Assemblea Cittadina Deliberante,                                                                                                          
  • proposte di delibere dove possa insorgere conflitto di interessi tra Amministratori pubblici ed oggetto deliberato. 
  • per la fiducia complessiva all’Amministrazione con voto favorevole alla fiducia della maggioranza dei partecipanti, a partire da diciotto mesi successivi alle elezioni amministrative e non oltre il termine ultimo dei quattro anni dalle elezioni stesse.
  • In mancanza di conferma della fiducia, si predispone entro 30 giorni un “Referendum di Sfiducia e Revoca” per rimuovere tutta l’Amministrazione. La consultazione avviene su convocazione dell’Amministrazione e senza raccolta firme. (Art. 22)

Art. 21 – REFERENDUM ABROGATIVO 

E’ indetto referendum popolare per l’abrogazione, totale o parziale, di una Delibera di competenza del Comune, quando il Comitato Promotore costituitosi e formato da almeno 100 cittadini , lo richieda entro 20 giorni dalla avvenuta pubblicazione . In caso di esito favorevole all’abrogazione dell’atto, lo stesso l’atto abrogato non può essere nuovamente deliberato nei successivi 4 anni.
Non è stabilito un quorum di partecipazione per la validazione del referendum  (quorum zero).

Art. 22 – REFERENDUM REVOCATORIO DEL SINDACO E INTERA AMMINISTRAZIONE

A.) Il Comitato Promotore formato da almeno 100 cittadini aventi diritto, può dare inizio ad una procedura per indire un referendum popolare di sfiducia e revocatorio del Sindaco e dell’intera Amministrazione comunale. La domanda per il referendum di sfiducia e revoca può essere presentata dopo diciotto mesi dalle elezioni amministrative e non oltre il termine ultimo dei quattro anni dalle elezioni stesse. La raccolta delle firme deve avvenire entro novanta giorni dalla data di pubblicazione della domanda di revoca presso l’ufficio elettorale del comune e prevede il sostegno di almeno il 10 % di firme ( anche telematiche ) relative a tutti gli aventi diritto del comune. Organo competente a legittimare la regolarità delle motivazioni e delle procedure, la raccolta ed il numero delle firme, nonché la regolarità della campagna referendaria, viene individuato nell’Ufficio Centrale per il referendum della Corte di Cassazione assistito localmente da un Comitato dei Garanti comunale, formato da tre esperti nominati dal Consiglio comunale con voto favorevole dei 2/3 dei Consiglieri e sei Cittadini sorteggiati tra tutti gli aventi diritto.
Il referendum reca il seguente quesito:
«Vuole sfiduciare e revocare (nome) dalla carica di Sindaco e la sua Amministrazione?»
e lo spazio relativo all’opzione «si» o «no».
Non è stabilito un quorum di partecipazione per la validazione del referendum (quorum zero).
Il referendum si intende approvato se ottiene un consenso alla sfiducia e revoca equivalente al 50% + 1 dei voti validi complessivi espressi nelle elezioni comunali originarie che hanno designato il Sindaco e l’Amministrazione. 
Il Sindaco sfiduciato e revocato e l’Amministrazione sono revocati e decadono, ma mantengono il diritto di candidarsi a nuove elezioni. Ai sensi dell’art. 141 del D.Lgs. 267/2000 la Prefettura nominerà un Commissario pro tempore che reggerà il Comune fino all’insediamento della nuova Amministrazione con nuove elezioni (legge 182/1991 così come modificata dalla l. 120/1999 ).    Nel caso di cui al comma 5, il Ministro dell’interno indice nuove elezioni entro i tre mesi successivi. Le attività relative all’ordinaria amministrazione nel periodo di vacatio sono esercitate secondo le modalità previste dalla legge.
Il Regolamento attuativo determina modi e tempi di tutto il processo del referendum, della sfiducia e revoca, delle nuove elezioni.  Gli oneri relativi allo svolgimento del referendum e delle nuove elezioni conseguenti alla revoca del mandato del sindaco sono posti a carico del governo locale.

B.) Nel caso di Referendum di Sfiducia e Revoca conseguente ad esito di un Referendum Confermativo Obbligatorio, la consultazione avviene su convocazione dell’Amministrazione e senza raccolta firme.

Art. 23 – CONSULTAZIONE POPOLARE SU INIZIATIVA DEL CONSIGLIO COMUNALE E DELLA GIUNTA COMUNALE 

Sulle materie rientranti nelle rispettive competenze il Consiglio Comunale e la Giunta possono disporre una consultazione popolare. Nel caso di consultazione popolare su iniziativa del Consiglio è richiesto il voto favorevole della maggioranza dei componenti dello stesso. 

Art. 24 – OGGETTO DEL REFERENDUM 

Ciascun referendum deve avere per oggetto un solo quesito che deve essere formulato con chiarezza e in modo univoco. I referendum possono essere richiesti solo e su tutti i temi di competenza del Comune . A livello Comunale, ogni delibera, ogni incarico, ogni mandato, ogni ruolo, ogni decisione di spesa può essere oggetto di espressione della sovranità politica decisionale della Comunità attraverso gli strumenti e gli istituti decisionali di democrazia diretta previsti dallo Statuto Comunale. 

Art. 25 – AMMISSIBILITÀ’ DEL REFERENDUM 

La verifica dell’ammissibilità di una richiesta di referendum ad iniziativa popolare è rimessa ad un Comitato di Garanti formato da :
– tre esperti, nominati dal Consiglio Comunale con il voto favorevole dei 2/3 dei Consiglieri e da
– sei Cittadini sorteggiati tra tutti gli aventi diritto dalla prima Assemblea deliberante. Una volta ritenuto ammissibile il referendum, l’Amministrazione darà l’adeguata informazione sulle opzioni del referendum e le loro ragioni, diffuse attraverso i diversi mezzi di informazione e il contatto diretto, oltre che con un opuscolo informativo redatto sia in forma cartacea che digitale . Il Difensore Civico o il Comitato dei Garanti assicurano inoltre l’attività di informazione nei confronti dei Cittadini. L’avviso di convocazione di referendum deve contenere i quesiti precisamente formulati, il luogo e l’orario della votazione. L’amministrazione comunale assicura l’invio a tutti gli elettori di materiale informativo, prodotto da una commissione neutra che dia conto delle diverse posizioni in ordine al referendum. Detta commissione neutra è composta da nove membri di cui tre eletti dal consiglio comunale e sei sorteggiati tra i Cittadini aventi diritto. La composizione, la nomina e il funzionamento di tale commissione neutra, le modalità di informazione, le norme regolanti la votazione ed in modo particolare le ulteriori modalità procedurali formeranno oggetto di un apposito regolamento comunale. 

Art. 26 – EFFETTI DEL REFERENDUM 

La proposta sottoposta a referendum si intende approvata se ottiene la maggioranza ( 50% + 1 ) dei voti validamente espressi indipendentemente dalla loro entità (quorum zero).
Quando l’oggetto del referendum riguarda una modifica allo Statuto comunale, non è stabilito un quorum di partecipazione per la validazione del referendum (quorum zero), ma il referendum si intende approvato se ottiene un consenso equivalente al 50% + 1 dei voti validi complessivi espressi nelle ultime elezioni comunali. Nel caso di referendum di iniziativa popolare a voto popolare, il risultato è vincolante e l’Amministrazione, al fine di recepire la proposta approvata nella consultazione referendaria, predispone e sottopone al Consiglio Comunale gli atti conseguenti, entro 30 giorni dalla proclamazione del risultato. 
Nel caso di referendum confermativo, con esito sfavorevole all’atto amministrativo, il Consiglio Comunale ne dispone la revoca entro 30 giorni dalla proclamazione del risultato. Nei casi di referendum abrogativo e di referendum confermativo, il Consiglio Comunale provvede, entro 30 giorni dalla proclamazione del risultato, a revocare il provvedimento oggetto del referendum e a disciplinare e sanare rapporti e situazioni giuridiche o di fatto eventualmente prodotti dall’atto revocato, nel rispetto della volontà popolare espressa. Nel caso di consultazione popolare su iniziativa del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale, il Sindaco è tenuto a sottoporre all’organo competente la deliberazione sull’oggetto del quesito sottoposto al referendum, entro 60 giorni dalla proclamazione del risultato. La deliberazione terrà conto della partecipazione alla consultazione e dell’esito della stessa. Nel caso di referendum revocatorio del Sindaco e dell’Amministrazione, le firme, le procedure, i quorum sono descritti nell’ Art. 22 del presente Statuto e sono oggetto di regolamento attuativo specifico. 

Art.27 – DIRITTO DI ACCESSO 

Ai cittadini singoli od associati è garantita la libertà di accesso agli atti dell’Amministrazione e dei soggetti che gestiscono servizi pubblici comunali, secondo le leggi in vigore e le modalità definite dal regolamento. Sono sottratti al diritto di accesso gli atti che disposizioni legislative dichiarano riservati o sottoposti a limiti di divulgazione e quelli esplicitamente individuati dal regolamento. Il regolamento, oltre ad elencare le categorie degli atti riservati, disciplina anche i casi in cui è applicabile l’istituto dell’accesso differito, quando la conoscenza degli atti possa impedire o gravemente ostacolare lo svolgimento dell’azione amministrativa. 

Art.28 – DIRITTO DI INFORMAZIONE 

Il Comune riconosce nell’informazione la condizione essenziale per assicurare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e politica. Tutti gli atti dell’Amministrazione comunale, delle aziende autonome, speciali e dei soggetti gestori di pubblici servizi sono pubblici, con le limitazioni previste dalle leggi in vigore e dal regolamento. Il Comune cura la più ampia informazione nei confronti dei cittadini, con particolare riguardo a: 
• bilanci preventivi e consuntivi; 
• strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica;
• valutazioni di impatto ambientale; 
• atti normativi e atti amministrativi generali;
L’informazione deve essere tempestiva, completa e trasparente e deve basarsi su documenti ufficiali. Il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale adottano, anche di propria iniziativa, tutti i provvedimenti idonei ad una completa attuazione al diritto di informazione. Una volta all’anno viene convocata l’assemblea dei cittadini con finalità informative e consultive durante la quale la giunta comunale riferisce sull’attività amministrativa e i cittadini esprimono idee, opinioni, consigli, osservazioni, valutazioni. In ogni caso l’assemblea dei cittadini deve tenersi prima dell’approvazione del piano economico- urbanistico.
Nei casi di referendum e votazioni popolari, per assicurare la corretta informazione sull’oggetto della votazione è’ fatto obbligo al Comune di prevedere adeguati spazi di confronto nei media locali e di pubblicare e distribuire ad ogni elettore un libretto informativo contenente le opinioni favorevoli e contrarie redatte accogliendo le osservazioni dei Cittadini. 

Art. 29 – PARTECIPAZIONE ALLA FORMAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI 

Il regolamento determina, tenute presenti le disposizioni del testo unico, per ciascun tipo di procedimento, il termine entro il quale esso deve concludersi, i criteri per l’individuazione delle unità organizzative responsabili dell’istruttoria e di ogni altro adempimento procedurale, nonché dell’adozione del provvedimento finale. Le forme di pubblicità, i criteri, i tempi relativi alle comunicazioni nei confronti dei soggetti interessati, le modalità di intervento nel procedimento dei soggetti interessati ed i termini per l’acquisizione dei prescritti pareri sono stabiliti dal regolamento. 

I soggetti interessati, nei casi previsti dal regolamento, possono presentare osservazioni scritte e documenti che il Comune ha l’obbligo di valutare, ove siano pertinenti all’oggetto del procedimento. In caso di valutazioni divergenti possono essere instaurate tra Comune e soggetti interessati, forme di contraddittorio, anche pubbliche; in caso di valutazioni concordanti possono essere conclusi tra comune e soggetti interessati, nelle forme e nei casi previsti dalla legge e senza pregiudizio di terzi, accordi al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale. Il provvedimento finale del Comune deve indicare l’eventuale intervento nel procedimento dei soggetti interessati nonché motivare l’eventuale rigetto delle osservazioni. Le previsioni di partecipazione alla formazione di atti, di cui al presente articolo, non sono applicabili per l’adozione di atti normativi, di atti amministrativi generali, di atti di pianificazione e di programmazione e di atti relativi ai tributi. 

Art. 30 – ORGANISMI CITTADINI A SORTEGGIO.


Sono formati a sorteggio casuale tra tutti i Cittadini ( 100 ) su richiesta di un Comitato composto da almeno 20 firmatari, con capacità deliberativa diretta rispetto tematiche sensibili a sfondo etico sociale culturale valoriale. Compito di questo Organismo è anche quello di redigere il “ libretto informativo sul referendum “ da distribuire ai Cittadini presentando le ragioni del SI’ e del NO.
Il Consiglio Comunale alla presenza dei Promotori e dei Cittadini interessati effettua il sorteggio secondo modalità concordate ed accettate all’unanimità. I 100 Cittadini sorteggiati sono contattati dalla Amministrazione ed informati dell’iniziativa. Coloro che accettano di partecipare alla stessa, procedono a partecipare ad eventi di dibattito informativo. Alla fine sono chiamati ad esprimere risoluzione di maggioranza vincolante per l’Amministrazione. 

Art. 31  – PUBBLICO REGISTRO DELLE CANDIDATURE DIRETTE E PUBBLICA LISTA DELLE CANDIDATURE DIRETTE.

Al fine di garantire il diritto di elettorato attivo e passivo ai propri Cittadini che in libertà di opinione non vogliono aderire a Liste di partiti e di gruppo, ma preferiscono presentarsi in modo democratico e diretto ai propri elettori e a coloro che li vogliono sostenere direttamente col proprio consenso e voto, il Comune organizza e gestisce presso l’Ufficio Elettorale il Registro delle Candidature Dirette aperto e accessibile in modo permanente, sia nel formato cartaceo che digitale nel sito telematico del Comune. Inoltre nei sei mesi precedenti le elezioni secondo un calendario reso noto alla cittadinanza in modo adeguato, l’Amministrazione si impegna a organizzare degli incontri pubblici periodici, in spazi idonei a permettere lo scambio di opinioni e la reciproca approfondita conoscenza tra Candidati e Cittadini in modo che questi ultimi possano esprimere il loro consenso e preferenze ai Candidati prescelti nell’apposito  Registro delle Candidature Dirette. Le procedure pratiche, le modalità di applicazione e costituzione della Lista delle Candidature Dirette  e la sua partecipazione alle elezioni in parallelo alle liste dei partiti, è regolamentata nei suoi aspetti concreti in apposito Regolamento.

Art. 32 – Il DIFENSORE CIVICO 

L’Assemblea cittadina deliberante ha facoltà di proporre e nominare il Difensore Civico.
Il Comune, per assicurare l’Ufficio del Difensore Civico, garante dei diritti dei cittadini italiani o stranieri singoli o associati per il rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, può stipulare apposita convenzione per l’utilizzo del medesimo Ufficio con altri enti in cui sussista una tale figura. Compito del Difensore Civico è anche quello di sostenere azioni collettive dei cittadini in quelle cause comuni che li vedano coinvolti contro Aziende, Imprese, Soggetti vari che in qualche modo li abbiano danneggiati collettivamente nel territorio comunale.

TITOLO III ORGANI DI GOVERNO 

Art. 33 – ATTRIBUZIONI DEL CONSIGLIO 

Le attribuzioni e le competenze del Consiglio comunale sono stabilite dal testo unico e vengono esercitate con le modalità previste dallo statuto e dal regolamento. 

Art. 34 – DIRITTI E DOVERI DEI CONSIGLIERI COMUNALI 

Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo del Consigliere, previste dal testo unico, sono disciplinate dal regolamento. Ogni Consigliere, nel rispetto del testo unico, dello statuto e del regolamento del Consiglio ha diritto: 
• di esercitare l’iniziativa su ogni questione sottoposta alla competenza deliberativa del Consiglio; 
• di sottoporre all’esame del Consiglio interrogazioni, istanze di sindacato ispettivo, mozioni, ordini del giorno, proposte e risoluzioni. I Consiglieri hanno il diritto di ottenere gratuitamente da tutti gli organi ed uffici comunali, dagli enti, dalle aziende, dalle istituzioni e dalle strutture dipendenti del Comune, le informazioni in loro possesso ed i documenti utili all’espletamento del loro mandato. Il regolamento disciplina le forme ed i modi per l’esercizio dei poteri e dei diritti dei Consiglieri. I Consiglieri rappresentano l’intera Comunità senza vincolo di mandato. Hanno il dovere di intervenire alle sedute del Consiglio e delle commissioni delle quali siano chiamati a farne parte. I Consiglieri che, senza giustificato motivo, non intervengono a quattro sedute consecutive del Consiglio, sono sottoposti all’avvio della procedura di decadenza. Il Presidente del Consiglio, a seguito dell’avvenuto accertamento delle assenze effettuate dal consigliere, provvede a comunicare l’avvio del procedimento. Il Consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificative delle assenze entro il termine indicato nella comunicazione di cui al comma precedente che comunque non può essere inferiore a dieci giorni, decorrenti dalla data di ricevimento. Scaduto detto termine, il Consiglio, tenuto conto delle cause giustificative presentate da parte del consigliere interessato, decide definitivamente; se procede alla pronuncia di decadenza provvede alla conseguente surroga. La deliberazione deve essere notificata al consigliere decaduto entro il termine di cinque giorni dalla data di adozione del provvedimento e contestualmente depositata presso la segreteria generale. 

Art.35 – REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE E DELLE COMMISSIONI CONSILIARI 

Il regolamento disciplina le modalità di convocazione, il funzionamento e i lavori del Consiglio Comunale attenendosi ai seguenti principi quadro: 

• convocazioni delle sedute in ordinarie o urgenti; 
• numero diversificato dei consiglieri necessari per la validità delle sedute in prima e seconda convocazione, tenuto conto delle limitazioni stabilite dal testo unico; 
• istituzione di commissioni consiliari nel rispetto del principio di rappresentanza proporzionale tra maggioranza e minoranza e le modalità del loro funzionamento; 
• la costituzione dei gruppi consiliari e capigruppo; 
• istituzione di Commissioni consiliari, permanenti o temporanee, aventi funzioni di controllo e garanzia, attribuendo la presidenza ai consiglieri appartenenti ai gruppi di opposizione; Il regolamento disciplina i servizi, individua le attrezzature e le risorse finanziarie necessarie per il funzionamento dei lavori del Consiglio e dei gruppi consiliari regolarmente costituiti. Individua inoltre i soggetti cui sarà affidata la gestione delle risorse relative. Il regolamento disciplina altresì l’istituzione, la durata, le competenze, la composizione, le modalità di funzionamento, di votazione e le forme di pubblicità delle Commissioni consiliari assicurando in ogni caso, la presenza di almeno un consigliere per gruppo e l’attribuzione a ciascun gruppo rappresentato di tanti voti quanti sono i propri consiglieri in Consiglio. I processi verbali delle deliberazioni consiliari sono firmati dal Presidente e dal Segretario generale. Il regolamento disciplina le modalità di redazione. 

Art. 36 – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Il Presidente rappresenta il Consiglio Comunale e ne garantisce il funzionamento nel rispetto dello statuto e del regolamento. Al Presidente del Consiglio sono attribuiti, tra gli altri, i poteri di: 
• convocazione e direzione dei lavori e delle attività del Consiglio Comunale; 
• cura della programmazione dei lavori e del collegamento istituzionale del Consiglio Comunale con il Sindaco ed i gruppi consiliari, assicurando, altresì, adeguata e preventiva informazione sulle questioni sottoposte al Consiglio; 
• coordinamento dell’attività delle commissioni consiliari, d’intesa con i rispettivi Presidenti. Nella prima seduta del Consiglio i consiglieri eleggono nel proprio seno, a scrutinio segreto, il Presidente e il Vice Presidente del Consiglio, con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora nella prima votazione nessuno dei candidati raggiunga tale risultato, si procede, nella stessa seduta, con una seconda votazione e risultano eletti coloro che ottengono la maggioranza assoluta dei voti dei consiglieri assegnati. Il Vice Presidente sostituisce il Presidente in caso di sua assenza o impedimento e lo coadiuva nell’adempimento delle funzioni. Nel caso di assenza o impedimento sia del Presidente sia del Vice- Presidente, il Consiglio viene presieduto dal Consigliere più anziano di età. Le deliberazioni di nomina del Presidente e del Vice Presidente sono immediatamente eseguibili. 

Art. 37 – NOMINA DELLA GIUNTA – PRESENTAZIONE LINEE PROGRAMMATICHE 

La giunta è composta dal Sindaco e dagli assessori in numero massimo di …….[ max. 16 : > Articolo 47 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ] I decreti di nomina devono essere sottoscritti in segno di accettazione dai designati e devono essere depositati presso la segreteria generale. Gli Assessori sono tenuti, nel settore di propria competenza, a realizzare l’indirizzo collegiale deliberato dalla Giunta. Allorché viene meno il rapporto fiduciario, il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio. Gli Assessori partecipano alle sedute consiliari con diritto di intervento e senza diritto di voto. Entro centoventi giorni dalla nomina della Giunta, il Sindaco, sentita la Giunta stessa, presenta al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato. A tal fine il relativo documento è trasmesso ai Consiglieri entro il decimo giorno precedente la relativa seduta. Entro il quinto giorno precedente, ogni gruppo consiliare regolarmente costituito può presentare, per iscritto, al Presidente del Consiglio proprie osservazioni, depositando contestualmente copia presso la segreteria generale, con gli atti della seduta. Il documento contenente le linee programmatiche è approvato dal Consiglio. In occasione dell’approvazione del Bilancio annuale di previsione tali linee possono essere adeguate. Dopo il primo anno di attività e poi con cadenza annuale, in occasione dell’approvazione del conto consuntivo, il Consiglio, con documento separato, verifica le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti realizzati in attuazione degli indirizzi di governo. 

Art. 38 – COMPETENZE DELLA GIUNTA 

La Giunta Comunale è l’organo di collaborazione del Sindaco nelle funzioni di governo del Comune. La Giunta ha competenza generale ed adotta atti di governo privi di contenuto gestionale per tutte le materie che non siano riservate dal testo unico al Consiglio e che non rientrino nelle competenze, previste dal testo unico o dallo statuto, del Sindaco, del Segretario, del Direttore generale, dei dirigenti e dei responsabili dei servizi. La Giunta ha inoltre competenza residuale generale circoscritta alle funzioni spettanti agli organi di governo per tutte le nuove materie che le leggi statali o regionali attribuiscono al Comune senza specificare a quale organo sono attribuiti i relativi poteri. La Giunta fissa gli obiettivi ed i programmi che i dirigenti devono attuare e verifica la rispondenza dei risultati alle direttive generali impartite, affidando l’attività di valutazione, controllo strategico e gestione ad un servizio in posizione di staff rispetto all’organo politico, al di fuori delle macrostrutture. 

Art. 39 – FUNZIONAMENTO 

La Giunta è convocata e presieduta dal Sindaco. Le riunioni non sono pubbliche. Nelle riunioni della Giunta possono essere ammessi tutti coloro che il Sindaco ritenga opportuno invitare. La Giunta opera attraverso deliberazioni collegiali con l’intervento della metà dei suoi componenti con eventuale arrotondamento aritmetico in caso di numero dispari di componenti. Le votazioni sono, di norma palesi e le proposte sono approvate a maggioranza assoluta dei votanti. Gli astenuti si computano nel numero necessario a rendere legale la seduta, ma non nel numero dei votanti. I processi verbali delle deliberazioni sono sottoscritti dal Presidente e dal Segretario generale che ne cura la verbalizzazione, anche avvalendosi di altri dipendenti. 

Art. 40 – DIMISSIONI, DECADENZA 

Le dimissioni, l’impedimento permanente, la rimozione, la decadenza, la sospensione o il decesso del Sindaco sono disciplinati dal testo unico. Le dimissioni del Sindaco vanno presentate al Consiglio comunale e quelle degli Assessori al Sindaco. Alla sostituzione degli Assessori dimissionari provvede il Sindaco che ne dà comunicazione al Consiglio nella prima seduta utile. Le dimissioni possono essere comunicate verbalmente nel corso di una seduta del Consiglio, e si considerano presentate il giorno stesso. Nel caso previsto dal comma precedente le dimissioni sono verbalizzate. 

Art. 41 – SINDACO 

Il Sindaco è l’organo responsabile dell’ Amministrazione e il legale rappresentante del Comune. In particolare esercita le funzioni di Ufficiale di governo ed agisce quale rappresentante della comunità locale in materia di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, a carattere esclusivamente locale, adottando ordinanze d’urgenza, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. Il Sindaco sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici ed all’esecuzione degli atti, emana direttive per indirizzare l’azione gestionale dell’apparato amministrativo e svolge le altre funzioni attribuitegli dal testo unico, dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti. Il Sindaco assicura l’unità di indirizzo politico-amministrativo definita dal Consiglio Comunale promuovendo e coordinando l’attività degli Assessori. Il Sindaco può delegare funzioni agli Assessori nelle materie attribuite alla competenza del Comune e nei casi consentiti dal testo unico. Il Sindaco attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali, dei responsabili dei servizi e quelli di collaborazione esterna, secondo le modalità ed i criteri stabiliti dal testo unico, dallo statuto e dai regolamenti. Gli Assessori, ciascuno nell’ambito delle deleghe conferite dal Sindaco, formulano proposte alla Giunta e riferiscono in merito alle materie di rispettiva competenza. Curano il coordinamento tra le decisioni degli Organi di governo del Comune e l’attività gestionale svolta dai dirigenti e ne riferiscono alla Giunta. Il Sindaco può incaricare per particolare esigenze organizzative, uno o più consiglieri comunali a svolgere compiti di studio e ricerca su materie di sua competenza, comunicando l’esito al Consiglio Comunale. Le deleghe sono revocabili in qualsiasi momento. Sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, il Sindaco provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni. Il Sindaco impartisce le direttive e vigila sull’espletamento del servizio di polizia municipale, adottando i provvedimenti previsti dalla legge e dai regolamenti. Il Sindaco assume l’iniziativa e partecipa alle conferenze degli accordi di programma. In particolare, quando sia il Consiglio a prevedere tale forma di coordinamento per la realizzazione di opere, interventi o programmi, il Sindaco assume l’iniziativa secondo gli indirizzi stabiliti dal Consiglio. Il Sindaco può delegare Assessori o dirigenti comunali per la partecipazione alle conferenze. Al fine di armonizzare l’erogazione dei servizi alle esigenze complessive e generali degli utenti, il Sindaco coordina, avvalendosi anche della collaborazione degli istituti di partecipazione, l’orario di apertura degli uffici della pubblica Amministrazione presenti sul territorio, nonché gli orari degli esercizi commerciali e dei servizi pubblici. In caso di assenza od impedimento del Sindaco, le sue funzioni sono esercitate dal Vice Sindaco e, in caso di assenza o impedimento anche del Vice Sindaco, le funzioni sono esercitate dall’Assessore più anziano di età. 

Art. 42  – ESIMENTE ALLE CAUSE DI INELEGGIBILITÀ O INCOMPATIBILITÀ 

Non determina il sorgere di cause di ineleggibilità o di incompatibilità con la carica di Sindaco, Assessore e Consigliere comunale l’assunzione della carica di Amministratore di società di capitali controllata o partecipata quando il Consiglio Comunale abbia deliberato, ritenendola strategica per gli obiettivi di governo, lo Statuto della società medesima ove siano previsti, tra gli Amministratori, rappresentanti appartenenti agli Organi elettivi e collegiali del Comune. 

Art. 43 – PRINCIPI, ASSETTO E CRITERI GENERALI DELL’ORGANIZZAZIONE COMUNALE 

L’organizzazione dell’attività amministrativa del Comune è finalizzata all’attuazione di progetti ed obiettivi definiti, secondo priorità d’intervento, dagli organi di governo e da questi assegnati alla dirigenza per il loro conseguimento attraverso programmi operativi improntati a criteri di efficienza, efficacia ed economicità. L’attività amministrativa è svolta nel rispetto dei seguenti criteri: 
• distinzione tra indirizzo politico amministrativo, spettante agli organi di governo, e autonomia gestionale della dirigenza, entrambe in posizione di servizio alla cittadinanza; 
• processo decisionale attuato attraverso la relazione e l’integrazione tra la funzione politica e quella amministrativa, secondo un modello di governo che qualifica la pianificazione, la programmazione, il controllo e la verifica del raggiungimento dei risultati; 
• regolamentazione delle relazioni fra gli organi di governo ed i dirigenti; individuazione di responsabilità strettamente collegata all’ambito di autonomia decisionale dei soggetti, individuazione della titolarità delle prevalenze decisionali nelle varie fasi del processo; 
• utilizzo di strumenti e metodologie per l’attivazione dei controlli interni concernenti gli aspetti di legittimità e regolarità amministrativa, di controllo di gestione, di controllo strategico e di valutazione della dirigenza; trasparenza, semplificazione e contenimento dei tempi delle procedure in stretta relazione con i bisogni della cittadinanza; 
• superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro; perseguimento della massima flessibilità delle strutture e del personale nel rispetto delle professionalità possedute e dell’inquadramento contrattuale, nonché della massima collaborazione tra le articolazioni degli uffici e dei servizi del Comune e tra il Comune e le altre Amministrazioni pubbliche; 
• crescita professionale dei dipendenti e miglioramento della qualità dei servizi in rapporto alle attese dell’utenza. 

Art. 44 – SEGRETARIO GENERALE 

Il Segretario generale è nominato dal Sindaco, dal quale dipende funzionalmente. Le modalità della nomina, della conferma e della revoca sono disciplinate dal testo unico. Il Segretario generale, oltre ai compiti ed alle funzioni stabilite dal testo unico, esercita ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto, dai regolamenti o conferitagli dal Sindaco. Il regolamento disciplina, nell’ordinamento degli uffici e dei servizi, le funzioni vicarie del Segretario generale. 

Art. 45 – ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI 

Le forme di gestione dei servizi, nell’ambito delle disposizioni del testo unico e legislative in materia, sono determinate secondo soluzioni organizzative improntate alla maggiore efficacia, efficienza, economicità e qualità del servizio. La dotazione organica del personale consiste nell’elenco delle posizioni di lavoro suddivise in base al sistema di inquadramento in vigore, necessarie ad assicurare il regolare svolgimento delle funzioni dell’ente in coerenza con la programmazione economico finanziaria pluriennale. L’assegnazione delle risorse umane è definita ogni anno unitamente al piano esecutivo di gestione. L’assetto organizzativo risponde alle necessità di programmazione, gestione e controllo ed è strutturato, in relazione agli indirizzi, obiettivi e programmi dell’amministrazione, per funzioni distinte secondo il carattere di supporto (staff) o produttivo (line) rispetto all’obiettivo. L’articolazione dell’assetto organizzativo è improntata alla massima flessibilità, adattabilità e modularità, garantendo il costante adeguamento dell’azione amministrativa agli obiettivi definiti ed alle loro variazioni secondo quanto stabilito nel regolamento che disciplina l’organizzazione e il funzionamento della struttura organizzativa comunale nel rispetto delle disposizioni del testo unico e statutarie e dei criteri generali dettati dal Consiglio Comunale. La struttura organizzativa si articola, secondo criteri di omogeneità, di funzionalità, di competenza, in aggregazioni definite dalla Giunta nel regolamento, in coerenza con la programmazione. Alla direzione e coordinamento delle strutture di massima dimensione sono preposti, con incarico conferito dal Sindaco per un periodo non superiore al suo mandato, i dirigenti o i responsabili dei servizi. 

Art. 46 – FUNZIONI DIRIGENZIALI E DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI 

Le funzioni e le responsabilità dei dirigenti e dei responsabili dei servizi sono stabilite dal testo unico. La dirigenza è ordinata in un’unica qualifica ed articolata in professionalità diverse. I dirigenti si differenziano in ragione della graduazione delle funzioni, sulla base delle quali è attribuita la retribuzione di posizione. I dirigenti svolgono le funzioni correlate agli incarichi conferiti dal Sindaco in rapporto alle aggregazioni delle strutture organizzative definite dalla Giunta comunale per l’attuazione degli indirizzi e programmi del Consiglio comunale. I dirigenti e i responsabili dei servizi compiono tutti gli atti di gestione, interni ed esterni, necessari per il raggiungimento degli obiettivi. Su tutte le forme di attività, sia espletate direttamente dalle strutture comunali che attraverso terzi, verrà svolta attività di controllo di qualità e di verifica dei parametri di gestione assegnati. I dirigenti e i responsabili dei servizi propongono alla Giunta gli atti di conciliazione, di transazione e di resistenza in giudizio. La rappresentanza legale dell’Ente in giudizio spetta al Sindaco. Il Sindaco potrà esercitare nei confronti di ciascun dirigente o responsabile dei servizi la facoltà di delega. I dirigenti e i responsabili dei servizi sono responsabili della corretta gestione dei servizi loro attribuiti. 

Art. 47 – CONFERIMENTO E REVOCA INCARICHI DIRIGENZIALI E DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI 

Gli incarichi dirigenziali e dei responsabili dei servizi sono conferiti dal Sindaco a tempo determinato, con modalità fissate dal regolamento e secondo criteri di competenza professionale, in relazione agli obiettivi indicati nel proprio programma amministrativo. L’attribuzione degli incarichi può prescindere dalla precedente assegnazione di funzioni di direzione a seguito di concorso; i predetti possono essere conferiti dal Sindaco anche a dirigenti assunti a tempo determinato. Il Sindaco, avvalendosi degli strumenti di monitoraggio e controllo previsti dal testo unico, dispone verifiche sulla corretta ed efficiente gestione delle risorse e può richiedere, periodicamente, al servizio di controllo, la valutazione dei risultati ottenuti da ciascun dirigente o responsabile dei servizi in relazione all’attuazione dei programmi, agli obiettivi assegnati, al livello di efficienza e qualità di servizio raggiunto nell’ambito dello svolgimento di ciascun incarico dirigenziale o di responsabilità del servizio . 
Gli incarichi sono revocati in caso di mancato raggiungimento, al termine di ciascun anno finanziario, degli obiettivi assegnati nel piano esecutivo di gestione o per responsabilità particolarmente grave o reiterata, oltre che negli altri casi disciplinati dai contratti collettivi di lavoro. L’Amministrazione può stipulare, nei limiti del testo unico, al di fuori della dotazione organica, contratti a tempo determinato per l’assunzione di personale con qualifica dirigenziale, di posizione apicale o di alta specializzazione, fermo restando il possesso dei requisiti di accesso previsti per le corrispondenti posizioni. I predetti incarichi cessano contestualmente al mandato elettivo del Sindaco in carica. Tali funzioni di direzione a tempo determinato possono essere conferite dal Sindaco nei modi stabiliti dal regolamento. Possono essere altresì costituiti uffici posti alle dirette dipendenze del Sindaco secondo le modalità stabilite dal regolamento. A tutti i dirigenti e responsabili dei servizi è assegnato il trattamento economico stabilito dai contratti collettivi nazionali del comparto Autonomie Locali. Ai dirigenti e ai responsabili dei servizi assunti a tempo determinato in posti previsti in dotazione organica o extra dotazione, il trattamento economico può essere integrato, con provvedimento motivato della Giunta, da una indennità ad personam, nei termini del testo unico. Ai soggetti in possesso di alta specializzazione, scelti extra dotazione intuitu personae, è attribuito il trattamento corrispondente alla più elevata qualifica non dirigenziale del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti del comparto Autonomie Locali, incrementabile nei modi stabiliti dal testo unico. Il regolamento disciplina le procedure di accesso previste in relazione alle diverse tipologie. 

TITOLO IV: SERVIZI PUBBLICI LOCALI E FORME ASSOCIATIVE E DI COOPERAZIONE 

Art. 48 – PRINCIPI 

Il Comune gestisce i pubblici servizi nei modi previsti dal testo unico, favorendo ogni forma di integrazione e di cooperazione con altri soggetti pubblici o privati. La gestione dei servizi pubblici deve essere improntata a criteri di efficienza, efficacia, economicità e qualità del servizio. Il Consiglio Comunale determina la gestione di un servizio pubblico, con propria deliberazione che deve contenere gli indirizzi per il funzionamento delle aziende speciali e per la gestione a mezzo di società, ovvero le norme regolamentari per la gestione del servizio in una delle altre forme previste dal testo unico. 

Art. 49 – DISPOSIZIONI PER GLI AMMINISTRATORI DI AZIENDE E ISTITUZIONI 

Gli amministratori di aziende ed istituzioni sono nominati e revocati dal Sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio comunale. Possono essere nominati amministratori coloro i quali possiedono i requisiti per essere eletti Consiglieri comunali. Le incompatibilità con la nomina di amministratore sono stabilite dal testo unico. Con la modalità di cui ai commi precedenti, il Sindaco procede alla surroga degli amministratori, entro il termine di quarantacinque giorni dalla vacanza. Il provvedimento di revoca deve essere motivato. 

Art. 50 – ISTITUZIONI 

L’istituzione è retta da un consiglio di amministrazione, composto dal Presidente e da due consiglieri che, salvo revoca, restano in carica quanto il Sindaco che li ha nominati e cessano dalle loro funzioni con la nomina dei successori. Agli Amministratori dell’istituzione si applicano le norme sulla ineleggibilità ed incompatibilità stabilite dal testo unico per i consiglieri comunali. 

Al Direttore dell’istituzione compete la responsabilità gestionale. E’ nominato dal Sindaco con contratto o con incarico a tempo determinato, ovvero a seguito di pubblico concorso. Il regolamento può prevedere il ricorso a personale assunto con rapporto di diritto privato, nonché a collaborazioni ad alto contenuto di professionalità. Il Consiglio Comunale, all’atto della costituzione dell’istituzione ne approva il regolamento, ne disciplina il funzionamento e le competenze del Direttore. 

Art. 51 – AZIENDE SPECIALI 

L’azienda speciale è un ente strumentale dell’ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio statuto approvato dal Consiglio Comunale. L’azienda speciale è costituita anche per la gestione di più servizi di rilevanza economica ed imprenditoriale. Organi dell’azienda speciale sono: il consiglio di amministrazione, il presidente e direttore al quale compete la responsabilità gestionale. L’ordinamento ed il funzionamento dell’azienda speciale è disciplinato dal proprio statuto e dal regolamento interno. Lo statuto dell’azienda speciale deve prevedere un apposito organo di revisione nonché forme autonome di verifica della gestione. 

Art. 52 – SOCIETA’ DI CAPITALI 

Il Comune può partecipare a società di capitali e promuovere la costituzione. La deliberazione con la quale il Consiglio comunale dispone la costituzione di una nuova società o la partecipazione ad una società preesistente deve rendere palesi le ragioni che consigliano tale forma di gestione del servizio e dimostrarne la convenienza economica, evidenziando altresì il rapporto costi-benefici tenuto conto della qualità del servizio stesso. 

Art. 53 – PROMOZIONE DI FORME ASSOCIATIVE 

Il Comune promuove forme associative e di cooperazione con altri Comuni, con la Provincia e con altri Enti pubblici, e partecipa ad accordi di programma ove sia richiesta un’azione integrata e coordinata di soggetti diversi. 

Art. 54 – RAPPRESENTANZE DEL COMUNE NELL’ASSEMBLEA DELLE SOCIETÀ DI CAPITALI E STRUTTURE ASSOCIATIVE 

Il rappresentante del Comune nell’assemblea delle società di capitali e dei consorzi è il Sindaco o un suo delegato. Il Sindaco riferisce annualmente al Consiglio sull’andamento delle società di capitali. 

NORME FINALI 

Art. 55 – PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE 

Al fine di perseguire uno sviluppo equilibrato ed armonico della comunità, impiegando le risorse secondo la priorità dei bisogni, il Comune adotta la programmazione come metodo di intervento. Gli obiettivi, le politiche di gestione e le azioni conseguenti sono definite mediante programmi, progetti ed obiettivi. Il regolamento definisce la struttura, il contenuto, le procedure di formazione, aggiornamento e attuazione degli strumenti della programmazione comunale, secondo un modello di regolamentazione delle relazioni fra politica ed amministrazione gestionale basato, per ogni singola fase del processo, sulle prevalenze decisionali stabilite dai Cittadini nella prima Assemblea Cittadina deliberante.

Art. 56 – CONTROLLI INTERNI 

Il Comune adegua i propri regolamenti ai principi generali del sistema dei controlli interni previsti dal testo unico e promuove iniziative con altri Comuni per la costituzione ed il funzionamento di un’unica struttura convenzionata ai fini del controllo di gestione, dell’attività di valutazione, controllo strategico e valutazione del personale. Il controllo di regolarità amministrativa–contabile viene disciplinato da apposito regolamento. 

Art. 57 – COLLEGIO DEI REVISORI 

Il Consiglio Comunale elegge, con voto limitato a due candidati, il Collegio dei Revisori dei Conti. Il Collegio dura in carica tre anni, è rieleggibile una sola volta ed è revocabile per inadempienza, nonché quando ricorrano gravi motivi che influiscono negativamente sull’espletamento del mandato. 

Art. 58 – MODIFICHE STATUTARIE 

Lo Statuto e le sue modifiche sono deliberate secondo quanto previsto dal testo unico e rimangono in vigore a tempo indeterminato. L’abrogazione dello statuto potrà essere effettuata soltanto con l’approvazione di un nuovo Statuto. Nessuna deroga è consentita all’applicazione delle norme statutarie sia con provvedimento amministrativo sia con atto regolamentare. 

( 2 . 2024 )

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